Nella seconda edizione della Newsletter in lingua inglese del MEF “The Narrow Path” (v. allegato), si delineano le principali riforme attuate negli ultimi anni nei seguenti ambiti: sistema bancario, trasformazione digitale e spesa pubblica.
Nel 2014, il sistema bancario italiano e’ stato oggetto di un piano di riforme volte a mitigare l’impatto della crisi, che ha toccato diversi istituti finanziari e a migliorarne, dunque, la resilienza. In tale quadro, e’ stato necessario intervenire direttamente su 7 banche in difficoltà. In particolare, quattro piccole e medie banche regionali sono confluite in “banche-ponte”, che hanno avuto la funzione di assicurarne l’operatività’, garantendo oltre 12 miliardi di euro di risparmi di quasi un milione di correntisti. Il processo di salvataggio, sostenuto esclusivamente da prestiti privati, si e’ concluso con la vendita di tre “banche-ponte” a UBI (aprile 2017) e della quarta a BPER (giugno 2017). Piu’ recentemente, il Governo e’ intervenuto per la liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, sempre garantendo i correntisti. Infine, a seguito del via libera da parte della Commissione Europea, si e’ provveduto alla ricapitalizzazione precauzionale di Monti dei Paschi di Siena, per mettere la banca in condizioni di soddisfare l’eventuale fabbisogno di capitale necessario in caso di peggioramento delle condizioni economiche.
Fra gli interventi strutturali, la riforma delle banche popolari, che, attuata a gennaio 2015, ha trasformato le banche popolari con un patrimonio superiore agli 8 miliardi di euro in societa’ per azioni. Il Governo ha inoltre adottato misure per incoraggiare la creazione di un mercato secondario dei non-performing loans (NPLs) e dei crediti deteriorati, con il fine di ricostituire un flusso adeguato di prestiti all’economia reale.
Si segnala, in questo ambito, la creazione di garanzie pubbliche, c.d. GACS (Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze), che possono essere “agganciate”, su richiesta, ai crediti deteriorati. Come conseguenza, lo stock di NPLs si sta riducendo e raggiungerà presto i livelli pre-crisi. Ulteriori migliorie nell’industria bancaria comporteranno un approccio ancor piu’ mirato, con riforme strutturali volte a ridurre le inefficienze di sistema ed affrontare le restanti criticità legate ai NPLs.
Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione 2017-2019, approvato dal Governo il 31 maggio 2017, e’ il documento di indirizzo strategico ed economico con cui – per la prima volta – si definisce la strategia operativa di sviluppo dell’informatica pubblica italiana e di trasformazione digitale del Paese. In linea con l’European eGovernment Action Plan 2016-2020, il Piano prevede la promozione di investimenti in nuove strutture tecnologiche per permettere un servizio piu’ immediato, semplice ed efficiente per i cittadini.
La c.d. Spending Review degli ultimi anni non ha avuto solo l’obiettivo del risparmio nei conti pubblici, ma anche di una piu’ efficiente riallocazione delle risorse, con conseguente stimolo della crescita economica. Le nuove regole di budget prevedono, a partire dal 2017, una responsabilizzazione diretta delle Amministrazioni ministeriali nella gestione dell’annuale processo di revisione di spesa. Inoltre, con il Codice degli Appalti del 2016, gli appalti pubblici sono gestiti da un minore numero di centri di responsabilità, garantendo maggiore trasparenza: difatti, per quelle gare che superano gli importi stabiliti dalla normativa si e’ passati da 36.000 a 32 centri. Infine, la creazione di piattaforme digitali per acquisti di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni ha permesso una riduzione dei prezzi medi degli stessi del 23%.
Si segnalano, infine, alcuni dati per ricordare i traguardi raggiunti grazie a stimoli alla crescita e a misure per ridurre il debito pubblico.
1) Tra il 2009 e il 2016, solo 6 paesi dell’Eurozona hanno avuto un deficit inferiore al 3%. Dal 2012 il deficit italiano e’ rimasto costantemente sotto questa soglia, nonostante la contrazione del PIL. La previsione ufficiale per il 2017 e’ del 2,1%.
2) Nel periodo 2009-2016, l’Italia ha avuto un avanzo primario medio dell’1,1%, il piu’ alto dell’Eurozona dopo la Germania.
3) L’Italia e’ il Paese che ha adottato le piu’ importanti riforme strutturali di consolidamento delle finanze pubbliche nell’Eurozona assieme alla Grecia.
4) Secondo gli indicatori S2 della Commissione Europea, che misurano la solidità delle finanze pubbliche di ciascun Paese, l’Italia risulta essere tra i Paesi piu’ a basso rischio per quanto riguarda la sostenibilità delle finanze pubbliche nel lungo periodo.