Il 15 febbraio la cooperazione in campo archeologico fra Italia e Kuwait è stata ulteriormente rinsaldata grazie alla firma di due importanti intese fra il Consiglio Nazionale per la Cultura, le Arti e la Letteratura del Kuwait, da una parte, e, dall’altro, l’Università di Perugia e l’Università La Sapienza di Roma.
Grazie alla prima delle due intese, firmata dal Segretario Generale del Consiglio Nazionale Mohammad AlJassar e da Andrea Di Miceli in rappresentanza dell’Università di Perugia, è stata rinnovata per altri cinque anni l’attività di scavo sull’isola di Failaka iniziata nel 2010 con la presenza di archeologi e ricercatori italiani guidati dallo stesso Di Miceli e incentrata sulla costa nord dell’isola.
Con la seconda intesa, firmata dall’Università di Roma La Sapienza, è stato concordato l’avvio di una nuova collaborazione, pure quinquennale, sull’area di Khadima, dove si trovano interessanti evidenze dell’occupazione del Kuwait dalla prima età islamica. Il centro di Kadhima rappresentava una tappa obbligata per mercanti e pellegrini che dal nord volevano raggiungere i luoghi sacri dell’Islam. Questo nuovo progetto è guidato, per la Sapienza, dal professor Carlo Giovanni Cereti del Dipartimento di Scienze dell’Antichità (primo al mondo per le lettere classiche e la storia dell’antichità secondo il QS University World Ranking).
A margine della firma delle due Intese, l’Ambasciatore in Kuwait, Carlo Baldocci, ha sottolineato come “studio e valorizzazione del patrimonio storico-culturale siano elementi qualificanti della collaborazione fra Italia e Kuwait. Le storie di successo della cooperazione bilaterale fra i due Paesi spaziano in questo filone di attività dall’archeologia alla progettazione urbana, come è stato ad esempio per il lavoro condotto da parte italiana anche sul Suq di Kuwait City, testimoniando una relazione che si è consolidata negli anni ed è destinata a continuare a crescere”.